17 maggio 2006

NO SURRENDER TOUR HAMBURG – LUBECK: TEN GOLDEN GUNS…… prima parte


La fibrillazione che ha preceduto questo benedetto week end ha avuto sfogo in tre giorni davvero a tratti indimenticabili e a volte in momenti da dimenticare alla svelta……
Partiamo da un solo presupposto: I RAGAZZI HANNO DATO IL MEGLIO e a volte anche di più, vedi Totò “Vitto: HO SETE” Grasso.
Da una folgorante illuminazione del sottoscritto Don Vittorinho da dietro la Palma, il ritrovo viene anticipato al mezzogiorno di sabato 22 aprile, così per degustare gli ultimi calici di buon vino italiano prima di una abbondante infarcita di Pils teutonica. Nel tardo pomeriggio, dopo che all’ultim’ora si era rischiato il forfait del Bembek (splendida e commovente l’idea della maglietta celebrativa), a Orio al Serio i dieci convocati sono in forma smagliante. Il Magnifico è già pronto a dare spettacolo, Basèl, Enzo e Grasso tengono alto il nome del trentenne medio ombrianese, seguiti a ruota dai due PUNKA, il già citato Menerkia (sotto diverse spoglie) con il Matte “I’m married” Pappò, pronto per un week end coi baffi (ops……). Sempre un passo avanti (non rispetto agli altri ma come filosofia di vita) i quattro STONED (Vitto, DJ Cerio, Kekkonen e Mat Vinelli). Il volo d’andata, a parte qualche scenata melodrammatica di Checco Bracardi, che parla ad un tono di voce che neanche il vecchio Benito al balcone………, scorre via liscio come l’olio, o per meglio dire come la birra che ci viene sequestrata dagli assistenti di volo (cumincem bè…).
Sbarchiamo a Lubecca e ci aspettano 50 minuti di pullman per Amburgo, dove arriviamo già assetati di……BIRRA e ci prepariamo, dopo aver sbagliato tre volte metrò (PER FORTUNA CHE C’E’, PER FORTUNA CHE C’E’, BASELLI), alla prima notte in vita.
Il sabato sera ad Amburgo è una delle cose migliori a livello europeo descritta in vari siti Internet; e così si rivelerà in effetti. La famiglia turca (NON QUELLA DEL Vince, intendevo), padrona del mitico Motel 21 che ci ospita, è molto gentile ma si spaventa immediatamente alla richiesta di numero 20 medie che le TEN GOLDEN GUNS richiedono al bancone del bar anni ’60, ’50, beh diciamo ’30. Anche qui l’unica teutonica presente sfiora l’unoe novanta e arriva con la vita al mento del Bolland (che caso………)
Si riparte e dopo mezz’ora di buona metropolitana amburghese, gente sfatta e bottiglie di birra in mano a qualsiasi persona tra i 14 e i 78 anni, giungiamo orgogliosi in quartiere ST. PAULI, che si mostrerà poi croce e delizia dell’allegra e agitata combriccola. Al banco i ragazzi ci mettono 30 minuti a capacitarsi di come questi………scusate…… crucchi di merda, possano vantarsi di avere le migliori bevande del mondo. SEVEN BEERS please…… e arrivano sette Beck’s. “Ma va a da via al cul, rembambìt” è la cosa più gentile che esca dalle nostra fradice bocche da fuoco. E allora sotto con vodka e Red Bull, vodka e lemon, vodka e tutto quel cazzo che c’è da bere, campo in cui i signori Cerioli e Ginelli si dimostrano laureati ah honorem. Anche qui un problema non di poco conto. Coi misurini di vodka, le dieci pistole roventi si fanno letteralmente una S…ana risata e quindi in ogni analcolico la media si aggira paurosamente attorno ai 6 misurini, versati da una donzella con due polpacci che Klinsmann non sarebbe arrivato ad avere neanche dopo 10 anni di esercizio.
Il Bolland resiste numero 12 minuti primi in cui ad un mio: “Che cazzo fai con in mano la Beck’s da mezz’ora ????”, risponde con un improbabile e deriso “Sono sotto antibiotico”; la risposta in coro “Che cazzo sei venuto a fare se non puoi bere………” allo stesso tempo provoca un immediato esame di coscienza tra i presenti e un moto d’orgoglio nel Marco Nazionale, che si trasforma in un battibaleno nel Magnifico, indossando probabilmente sotto la camicia azzurra, quella canotta a coste nere che lo ha reso famoso in tutto il Pianeta. Per la parrucca, vedremo poi…
Un minuto e THE MAGNIFICENT impugna un super VODKA LEMON ben gestito dal dott. Ginelli, ormai padrone assoluto del bancone, dove si permette dal basso del suo metro e settandue di chiedere PERMESSO in maniera poco consona a bestioni del calibro del quintale abbondante. Quando ci raggiungo anche i transfughi Enzo e Moris, lo squadrone si ricompatta e anche le cameriere cominciano a non poterne più. La classica GIUNTA di alcolico che da noi è un MUST, per un crucco medio sembra quasi una presa per il culo e la richiesta immediata del 2 euro, nonostante i nostri sguardi tra il truce e lo sfatto, è praticamente matematica. Le ragazze del posto ma anche i nerboruti e schifosissimi uomini (vi assicuro, molto più brutti di tutti noi) si mostrano molto sorpresi e compiaciuti visto l’incasso maturato ma non sanno che alle prima luci dell’alba saranno proprio i ragazzi con passaporto italiano tra i pochissimi ad uscire indenni dalla bolgia dantesca. Alcuni mollano verso le cinque ma si capisce; il week end è lungo e necessita di almeno 4-5 ore di sonno fatto bene; o per meglio dire, uno di noi molla per strada (Conte, ci sei ??????) un paio di torte fatte bene ma poi non desiste e resta in pista un altro paio d’ore.
Alla buon’ora delle 5, con grinta ancora da vendere, resta in ballo un quintetto da paura: Cerio, Maina, Bembek, Vitto, Pappas. I ragazzi, attratti dalle bellezze locali, danzano ininterrottamente fino all’alba, tra un cocktail e l’altro, e in verità un paio di Beck’s di risciacquo. Le gigantesche e bellissime tedesche (ma non dovevano essere tutte dei cavezzali ???) evitano ogni contatto con i sovrascritti ma probabilmente più del contatto fisico il loro timore è dato dalla qualità a dir il vero oscena degli aliti dei FABULOUS FIVE, manco fossero un quintetto di FIATI della Philarmonic Orchestra di Berlino.
A torta finita (è un eufemismo), partono diretti verso quella che sembrerebbe la destinazione clou della notte di Hamburg: IL MERCATO DEL PESCE. Peccato per l’accompagnatrice; l’unica sicula nata in Germania 25 anni fa che parla ancora come un pescatore di una tonnara al largo di Lampedusa. Le mie bestemmie e le risate degli altri non si contano più ma l’attrazione del FISHMARKT (si scrive proprio così) è troppo forte.
Il FISHMARKT altro però non si rivela che un normalissimo mercato comune, se non che la presenza di decine di migliaia di persone, ci mette in pre-allarme. L’odore pesantissimo del pesce (comunque non peggiore di quello emanato senza remore da alcuni di noi) comincia a farsi sentire e, giunti all’incirca alla dodicesima birra media a testa, condita da una decina di vodka, ci imbattiamo in una delle cose più incredibili mai viste. All’interno di un padiglione enorme almeno 2000 persone, alcune svenute, altre arzille perché appena sveglie, altre completamente sfatte (quelli siamo noi) si “godono” un bel concerto rock in lingua madre, accompagnati immancabilmente da mezzi litri di pils teutonica e da tuffi carpiati dal palco che neanche i Green Day oserebbero fare. Non ci possiamo credere ma il richiamo è più forte di noi. Bicchiere in mano e la coppia Cerio-Pappò si lancia addirittura in improbabili danze crucche. Le parolacce per la “terruncella” sono esaurite come le condizioni del mio cervello, che si spegne inesorabilmente verso le 8 del mattino. Il taxi, guidato da un sosia nano di Lionel Ritchie che quasi si rifiuta di caricarci causa un’ubriachezza oltre i limiti del sopportabile, ci riporta alla Mecca in pochi minuti. Le cortecce cerebrali si arrotolano su sé stesse e la prima notte amburghese si eclissa quando già c’è gente che fa colazione.
Questo è ciò che è successo nelle prime otto ore in Germania. Alla prossima puntata per concludere il racconto.
Il vostro Vitto

13 commenti:

MANEF ha detto...

altro racconto da brividi...ennesimo tributo alle dieci pistole d'oro

NO SURRENDER

Vitto quando sono nelle tue mani do sempre il meglio !!! I LOVE YOU

Unknown ha detto...

aspetto con ansia il seguito! Mitiko Don Vitto! NO SURRENDER!!!

Anonimo ha detto...

Basèl sui baselli , se non tieni l'alcool stai a casa tua !

Il Turco ha detto...

Grande Vitto, oramai come mia guida spirituale oltrepassi l'appellativo di Don.... che ne pensi di Eminenza?! Grazie, che ricordi e che brividi!!! E soprattutto CHELLECCHE..........
p.s. Moris, non mi ricordavo di quanto facessi schifo in questa foto! Ti voglio bene...

Anonimo ha detto...

Ragàs, che musi che avevamo quella mattina lì.....Moris non era neanche il peggiore.
NO SURRENDER.......prossima meta ???

Anonimo ha detto...

"ù a ù" o "ea a ù" ?

"uno a uno" o "uva a vino" ?

MANEF ha detto...

PROSSIMA META LA TERRA DEI CANGURI

Anonimo ha detto...

grande Vitto...bellissimo resoconto...e pelle d'oca a nn finire...grazie ragazzi per quell'indimenticabile week end che ognuno ha contribuito a realizzare!
dovremmo cominciare a pensare la prossima meta.....
NO SURRENDER

Anonimo ha detto...

Manef, andiamo a fare all'ammore come quando tu mi presa su bancone di pub di Amburgo ...
...mi piace tanto ragazzo italiano perchè vera, vera, vera, veramente bravo di fare all'ammore .

Anonimo ha detto...

Evviva il piumino rosa e i Moon Boot col pelo

elio.tv ha detto...

apologia dell'alcolismo!!
ma se ruini si è lamentato del codice da vinci, cosa dovrebbe dire di questo racconto?
ciao fioi!
elio.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti amici, cazzo vitto mi hai fatto emozionare, che spettacolo di racconto, non vedo l'ora di leggere il seguito, GRANDE..... E GROSSO!!!!! NO SURRENDER!!!!!! Figa ragas se ero ubriaco quella sera lì..... e che muso che ho in questa foto, ritrae perfettamente il mio stato psicofisico al momento dello scatto!!!! MMMMMMMMM.......

Anonimo ha detto...

JACK-BULL, THE PASSION OF TEN GOLDEN GUNS, THE COCKTAIL OF THE SUMMER!